Il Montagnanese e la coltivazione della canapa: due realtà profondamente legate nel tempo.

Oltre il ponte de Taschin sul Fiumicello (Zime), procedendo in direzione Valli Mocenighe e imboccando la prima capezzagna a destra, ancora qualche anno fa si poteva accedere a ciò che restava del più importante maceratoio di Megliadino San Vitale: un fossato largo una decina di metri, poco profondo, oggi completamente abbandonato, che riceveva l’acqua direttamente dal Fiumicello, posto in una posizione più alta, e veniva utilizzato da tutta la comunità per la lavorazione della canapa.
Fino alla seconda guerra mondiale la preziosa pianta tessile era diffusa in tutta la nostra zona.
Oggi il tracciato dell’autostrada Valdastico ha modificato l’antico assetto del territorio cancellando la capezzagna, per cui a quel manufatto si può accedere da ovest, dalla località Lazzaretto, fiancheggiando il secondo tratto dell’antico maceratoio che in questi ultimi anni, completamente interrato e ricoperto di alberi, è diventato parte di un percorso naturalistico attrezzato per picnic.